Giosuè Ruotolo, al momento è l’unico indagato per il duplice omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza. Arrestato nel clamore mediatico si dichiara innocente, una posizione che mantiene nel corso di tutti gli interrogatori.
Al laboratorio dei Ris di Parma, si è ritrovato Ezio Denti quale consulente nominato dall’Avvocato Roberto Rigoni Stern difensore di Ruotolo, per effettuare le perizie sull’arma del delitto e i reperti prelevati nei numerosi sequestri nelle abitazioni e nell’automobile dell’indagato.Ezio Denti sostiene che i residui di polvere da sparo sono impregnanti e piuttosto persistenti e dato che le ultime prove di sparo di Giosuè risalgono, in base al libretto sequestrato dagli inquirenti, all’anno scorso e quando è andato al poligono Giosuè ha indossato la divisa militare, se nell’automobile o sui suoi indumenti fossero trovati residui di polveri da sparo, si potrebbe ipotizzare che il giovane di Somma Vesuviana abbia usato delle armi anche in altre sedi, oltre al poligono.
Viceversa, se sul gancio della cintura di sicurezza, risultato positivo al luminol, fosse trovata una traccia biologica appartenente, per esempio allo stesso Ruotolo, e non riconducibile in alcun modo ai due fidanzati, la difesa metterebbe a segno un punto importante per scagionare il suo assistito. Secondo Ezio Denti, inoltre, sarebbe necessaria una perizia merceologica per confrontare la vernice nera con la quale è stata dipinta la Beretta calibro 7.65 con i barattoli rinvenuti a casa dell’indagato a Somma Vesuviana.
Difficile, invece, secondo Denti, che si possano trovare impronte digitali sull’arma: «Già la polvere da sparo inquina le impronte in casi normali, figuriamoci dopo sei mesi di permanenza della pistola nell’acqua».
Il killer – ha concluso Denti – è un professionista che non aveva nulla da perdere, qualcuno che poteva arrivare in palestra senza farsi notare, perché sconosciuto. Giosuè, invece, è un ragazzo che non ha alcuna passione per le armi, molto tranquillo. Una personalità ben diversa da quella che ha premuto il grilletto.
Mi pare assurdo, peraltro, che chi voglia compiere un omicidio arrivi con la sua automobile, sapendo che il percorso è ripreso da più telecamere».